I Metodi geofisici

L'indagine geofisica è stata eseguita dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Archittetura dell'Università di Cagliari (DICAR) dal team del Prof. Giam Piero Deidda

Sono stati utilizzati due metodi di indagine geofisica: metodo geoelettrico per tomografia di resistività elettrica e metodo elettromagnetico induttivo in dominio di frequenza. Nell’immagine che segue sono indicate le aree su cui sono stati acquisiti i dati.


Acquisizione dati geoelettrici

L’indagine geoelettrica è stata condotta in due fasi successive. Nella prima fase sono stati acquisiti due profili, profilo ERT_48_A e profilo ERT_48_B, con l’intento principale di determinare i valori medi di resistività elettrica, utili per la progettazione dell’indagine elettromagnetica. Entrambi i profili sono stati realizzati con uno stendimento di 48 elettrodi, con una spaziatura di 2 m, utilizzando la configurazione quadripolare di tipo Dipolo-Dipolo, quadripolo più sensibile alle variazioni orizzontali (laterali) di resistività elettrica lungo la direzione del profilo di acquisizione. Nella Tabella che segue sono riportati i dettagli geometrici (spaziatura tra gli elettrodi, coordinate UTM e quota s.l.m. di inizio e fine profilo) e il tipo di quadripolo di ciascun profilo.



Nella seconda fase, svoltasi dopo l’indagine elettromagnetica, sono stati acquisiti 3 profili, denominati ERT_72_A, ERT_72_B e ERT_72_C, con l’intento di verificare nel dettaglio alcune anomalie elettromagnetiche. I profili sono stati realizzati con uno stendimento di 72 elettrodi, con una spaziatura di 0.5 m, utilizzando la configurazione quadripolare di tipo Dipolo-Dipolo. Nella Tabella che segue sono risportati i dettagli geometrici e il tipo di quadripolo di ciascun profilo.



I dati di resistività apparente sono stati acquisiti con un georesistivimetro IRIS SyscalPro avente 10 canali fisici, programmato con sequenze Dipolo-Dipolo e Wenner-Schlumberger.

Acquisizione dati elettromagnetici

I dati elettromagnetici sono stati acquisiti con l’elettromagnetometro Mini-Explorer della GF Instruments (a), utilizzando le bobine in configurazione verticale (asse delle bobine verticale), e con l’elettromagnetometro GEM2 della Geophex (b), utilizzando le bobine in configurazione verticale.


Per il progetto sono state utilizzate 5 frequenze i cui valori sono stati determinati sulla base dei valori di resistività elettrica ottenuti con le tomografie elttriche acquisite lungo le linee ERT_48_A e ERT_48_B. Con entrambi gli strumenti, i dati sono stati acquisiti in fasi successive su tre aree A, B e C, lungo dei profili di lunghezza variabile e equispaziati di 1 m. Il passo di acquisizione lungo ciascun profilo è stato di 4 misure/s, corrispondente a circa 4 misure/m. Entrambi gli strumenti sono stati trasportati ad una quota di 30 cm dalla superificie del suolo. Utilizzando gli strumenti con GPS differenziale (GPS Trimble 5800), per tutti i punti di misura sono state misurate anche le coordinate geografiche UTM. Nelle figure che seguono sono mostrate le tomografie di resistività elettrica eseguite lungo i profili ERT_48_A e ERT_48_B

Entrambe le tomografie mostrano valori di resistività elettrica compresi tra circa 4 Ωm e 50 Ωm. Con questi valori di resistività sono stati simulati dei dati elettromagnetici modificando i parametri di acquisizione in un ampio intervallo di valori. Da tali simulazioni è risultato che le caratteristiche elettriche del sito erano ottimali per entrambi gli strumenti, MiniExplorer e GEM2. Nelle figure che seguono sono mostrate le mappe elettromagnetiche ottenute con i dati acquisiti con gli strumenti MiniExplorer e GEM2, rispettivamente. Entrambe le mappe mostrano alcune anomalie interessanti.

Le figure che seguono mostrano le tomografie ERT_72_A, ERT_72_B e ERT_72_C